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Progetti a.s. 2015 - 2016

Minterventi didattici integrativi

“lingua per lo studio”

Nel corso degli ultimi anni scolastici gli studenti di madrelingua non italiana hanno manifestato un’esigenza sempre più viva ed importante: acquisire, approfondire e consolidare le competenze nella lingua dello studio. Molti allievi, infatti, conoscono a livelli soddisfacenti la lingua italiana della comunicazione quotidiana, ma incontrano enormi difficoltà quando approcciano le diverse discipline che, per loro natura, presuppongono la comprensione e la padronanza di linguaggi settoriali e specifici.

Spesso gli studenti avvertono questo gap quando passano dal biennio al triennio, laddove le discipline di indirizzo aumentano e, con esse, anche i linguaggi settoriali.

Gli stessi docenti rilevano un aumento delle difficoltà di comprensione e di produzione di testi degli studenti non italofoni, che spesso si accompagnano ad un naturale calo della motivazione.

L’Istituto “don Milani” si attiva fin dall’inizio dell’anno per offrire, agli studenti che ne abbisognano, interventi didattici integrativi condotti dai docenti sulle diverse aree (umanistica, linguistica, tecnica, matematico-scientifica) o su specifiche discipline. L’attività mira soprattutto a soddisfare i bisogni riguardanti il linguaggio settoriale richiesto dalle diverse materie. Alcuni docenti si mettono a disposizione per seguire i ragazzi individualmente o in piccoli gruppi in modo da personalizzare il più possibile l’attività didattica.

ULTERIORI PROGETTI

Musica e danza: l'integrazione diventa spettacolo!
WRITING SKILLS: scrivi le pagine del tuo futuro!
Competenze in rete per l'integr@zione: pubblichiamo un giornale!
Impariamo insieme

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Intercultura e didattica:

percorsi di service learning

Si tratta di percorsi proposti alle classi da alcuni insegnanti che intendono promuovere nell’attività didattica quotidiana la dimensione interculturale attraverso la metodologia del service learning. Tale metodologia consente, tra l’altro, di finalizzare le diverse attività ad un compito di realtà, alimentando e sostenendo così la motivazione degli studenti coinvolti. Si tratta, dunque, di una nuova forma di apprendimento che prevede l’elaborazione di materiale utile agli studenti stranieri presenti in classe.

l’ambito dell’educazione letteraria

(una proposta a cura della prof.ssa Laura Modena, referente Intercultura d’Istituto)

Nell’ambito dell’educazione letteraria, in seguito alla lettura e all’analisi di un testo poetico, si invitano gli studenti a rielaborare e semplificare il testo stesso attraverso alcune fasi:

1) analisi del lessico e semplificazione dei termini complessi (uso dizionario);

2) semplificazione delle strutture sintattiche e scioglimento delle figure retoriche (riflessione sulla lingua);

3) individuazione degli elementi chiave del testo (capacità di analisi);

4) rielaborazione e sintesi del brano (capacità di sintesi);

5) metacognizione lungo l’intero percorso e al termine del lavoro su traccia fornita dal docente.

La metodologia

Nell’ottica della didattica per competenze, il percorso è pensato per abituare gli studenti ad individuare e a risolvere problemi o criticità: se l’obiettivo ultimo è quello di rendere fruibile un testo ai compagni di classe stranieri, sono i ragazzi a doversi porre degli interrogativi specifici (Quali termini spiegare e come? Come rendere semplice una struttura sintattica complessa? Come sciogliere una figura retorica? Ecc.) ed in seguito a trovare - guidati e sostenuti dall’insegnante – una strategia risolutiva tra le diverse possibili.

Le modalità di lavoro sono diverse: lezioni frontali e partecipate, brainstorming e discussioni guidate, lavoro individuale e cooperative learning (a piccoli gruppi eterogenei per livello di padronanza delle competenze).La didattica proposta è di tipo laboratoriale, intendendo, nello specifico, il laboratorio come il luogo della risoluzione di problemi, come occasione per imparare e far imparare. Proprio questo permette di dare senso all’azione didattica, attraverso l’elaborazione di un prodotto concretamente utile, che potrà soddisfare un’esigenza viva e tangibile all’interno di un gruppo classe.

Service learning…perché?

Progettare il lavoro da svolgere comporta in modo intrinseco fare ricerca, reperire nozioni, prevedere l’andamento del percorso, avere sempre presente l’obiettivo da raggiungere e lavorare in autonomia: si tratta di attività che contribuiscono alla formazione della personalità del discente. Il compito di realtà ha anche una ricaduta nello sviluppo di competenze di cittadinanza in quanto sviluppa l’imparare ad imparare, il relazionarsi in modo corretto, l’imparare aiutando gli altri ed arricchendo se stessi, il progettare, il risolvere problemi attraverso proposte di lavoro concrete. E’ importante anche l'abitudine alla discussione e al confronto all’interno del gruppo classe per stimolare tra gli studenti la condivisione con i compagni.La proposta di una situazione nuova rispetto a quelle abitualmente affrontate in classe, pone lo studente di fronte alla possibilità di utilizzare le proprie conoscenze ed abilità apprese per andare alla ricerca di soluzioni utili ai compagni in difficoltà a livello linguistico. Questa metodologia didattica può risultare efficace per favorire processi di metacognizione nei singoli allievi che saranno guidati a riflettere sui processi d’apprendimento che articolano l’intero percorso.

LE COMPETENZE EUROPEE DI CITTADINANZA

Il percorso di service learning permette di orientare gli apprendimenti verso la costruzione di alcune competenze europee di cittadinanza:

· competenza 4: “collaborare e partecipare”

· competenza 6: “risolvere problemi”

· competenza 8: “acquisire e interpretare l’informazione”

i risultati

Al termine della rielaborazione e semplificazione di ogni testo affrontato con produzione di un piccolo glossario, i ragazzi consegnano il frutto del proprio lavoro ai compagni. Questi ultimi hanno l’occasione di ricevere concretamente un piccolo aiuto nel processo di apprendimento della lingua italiana e possono leggere gli stessi brani dei compagni, seppur in forma ridotta e semplificata, seguendo così il programma di classe. Ciò permette, anche e soprattutto, di favorire l’interazione e l’integrazione di quegli studenti neoarrivati che per via del naturale spaesamento e disorientamento iniziale tendono a rimanere silenziosi, manifestando a volte qualche disagio.